In quanto cittadino veronese, figuratevi se non sono stato coinvolto in discussioni sul caso di una bambina in cui hanno fatto diagnosi di tetano ed è ricoverata in ospedale nella nostra città. Mi hanno anche citato oggi nella pagina del quotidiano locale (L’Arena), facendomi fare una bella figura in quanto ivi riferisco che il tetano è rarissimo nei bambini e che il vaccino protegge dalla malattia. Peccato che hanno tagliato circa il 70% di quanto avevo scritto al Direttore.
Ecco quindi che non mi resta che pubblicare qui il testo integrale del mio commento che si riferiva a come lo stesso giornale aveva dato ieri la notizia.
"TETANO E VACCINO"
A riguardo della bambina ricoverata in rianimazione a Verona con il tetano, desidero innanzitutto fare gli auguri di pronta guarigione alla piccola, aggiungendo alcune precisazioni. Mi complimento con l’Azienda Sanitaria e i medici, che la curano rispettando la privacy della bambina e della famiglia, la quale potrebbe trovarsi sotto il “fuoco” mediatico come successe per il caso di Torino due anni fa.
Nell’articolo di Alessandra Vaccari (L’Arena del 19 giugno, p. 13) è scritto giustamente che il caso è eccezionale, tanto che “non si ricordano casi in cui a contrarla sia stata una bambina”. I dati di incidenza citati da L’Arena sono tratti da una pubblicazione del 2002 (Pedalino et al. Euro.Surveill, 7(7): 103, 2002) che riportava un tasso di 2 casi per milione di abitanti, con minore prevalenza la Sud. Val la pena sapere che l’incidenza è poi ulteriormente diminuita, tanto che in una pubblicazione del 2014 gli esperti dell’ISS riferiscono che nel decennio dal 2001 al 2010 il tasso di incidenza è stato di 0,7 per milione di abitanti (0,2 in soggetti di età inferiore a 65 anni). Solo 5 casi si sono registrati in soggetti con meno di 24 anni, e nessun decesso (Filia et al. Vaccine, 32: 639, 2014).
Questi andamenti favorevoli sono stati dovuti alla vaccinazione, ma non vanno dimenticate la disinfezione delle ferite, l’urbanizzazione (le spore sono diffuse nell’ambiente dagli animali) e la migliore assistenza in terapia intensiva per ciò che concerne la mortalità. Un’altra precisazione va fatta sul fatto che l’incidenza del tetano in Italia sarebbe “circa 10 volte superiore alla media europea e statunitense”.
Visto che le condizioni di vita e la copertura vaccinale in Italia sono molto simili a quelle degli altri Paesi europei, la ragione di tale discrepanza è stata attribuita dagli esperti dell’ISS al fatto che in Italia la diagnosi viene fatta solo sui sintomi, mentre in Europa è richiesta anche la conferma di laboratorio. Infatti, non tutti gli spasmi muscolari, anche se riguardano muscoli facciali o il dorso, sono dovuti alla tossina tetanica. Infine, mi lasciano perplesso le affermazioni del presidente dell’Ordine dei medici, secondo cui “questo è il frutto di campagne anti-vax, quando i genitori anziché dar credito alla scienza, alla medicina, ascoltano messaggi sbagliati” e poi che “i vaccini dovrebbero essere fatti per obbligo di legge”.
Questa affermazione stupisce perché è ovvio che la malattia, se la diagnosi sarà confermata, sarebbe stata provocata dai batteri e non da chi ha dubbi non risolti sui vaccini. Ma soprattutto, sono proprio i medici che dovrebbero essere in grado di mandare i “messaggi giusti” ai loro assistiti. Ed il messaggio giusto non è certo quello dell’obbligo vaccinale, bensì della convenienza a vaccinarsi quando c’è un buon rapporto benefici/rischi. L’obbligo vaccinale poteva forse avere un senso negli anni ’50 o ’60 del secolo scorso, quando la malattia era cento volte più frequente e la popolazione era molto più ignorante, specificamente di medicina. Oggi la gente è più istruita e consapevole, tanto che il grande calo di malattie infettive nel secolo XX è attribuito dall’UNICEF anche all’alfabetizzazione femminile!
È pur vero che in Internet gira di tutto, ma proprio per questo i medici dovrebbero essere in prima linea a fornire dati e consigli corretti, il che significa “basati su evidenze”. Quest’attività di consulenza dei medici è stata un “fiore all’occhiello” della Sanità proprio in Veneto, ben prima della legge 119/2017 “Lorenzin”, provvedimento che ha minato alla radice il consenso informato, cardine della stessa professione medica."
(fine della lettera a L'Arena)
Come facilmente prevedibile, anziché dolersi del malanno capitato alla bambina e sperare nella sua rapida guarigione, gli sciacalli hanno approfittato della ghiotta occasione per attaccare i “no-vax”. Un esempio tipico è del solito immancabile virologo-tuttologo, che sulla versione online dello stesso giornale dichiara testualmente (Bimba con il tetano Burioni: «È colpa dei somari no-vax»)
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Nella foto il Tuttologo Roberto Burioni |
«Sul tetano girano tantissime bugie. I somari antivaccinisti sostengono che non è un pericolo reale per chi non vive a contatto con gli animali, che basta pulire le ferite con acqua ossigenata per evitarlo, che si può prevenire con la vitamina C e che spesso si è immuni naturalmente. Tutte scemenze. Il pericolo è ovunque, anche una piccolissima ferita può provocarlo, l’acqua ossigenata e la vitamina C sono inefficaci e soprattutto non esiste una immunità naturale. Anche chi ha preso il tetano ed è guarito non è immune. L’unico modo per essere protetti è vaccinarsi».
Queste dichiarazioni sono inaccettabili non solo nella forma ma anche nella sostanza, perché trasformano la comprensibile esitazione vaccinale in una farsa e mentiscono (per ignoranza o per malafede?) sia sulla vitamina C (che in uno studio clinico controllato ha salvato molte vite di bambini in un Pese povero come il Bangladesh), sia svalutando l'acqua ossigenata (che è la disinfezione giusta delle ferite) sia sul fatto che l’unico modo per essere protetti sarebbe vaccinarsi. Il vaccino è utile ma NON è l’unico modo per essere protetti. Anche il CDC ha attribuito il colossale calo di infezioni tetaniche nel corso del XX secolo in America ad altri fattori oltre al vaccino, tra cui la maggior percentuale di persone che vivono in ambiente cittadino e la maggiore attenzione alla disinfezione delle ferite, sia in sede domestica sia in ospedale. La mortalità è diminuita anche grazie all’uso delle immunoglobuline. (Chapter 16: Tetanus). Il tetano neonatale è stato azzerato da noi ma non in Africa, pur con percentuali di coperture vaccinali identiche.
Burioni tace sul fatto che, se non si fa attenzione alla corretta disinfezione, il tetano può essere preso anche da vaccinati, visto che il vaccino non è certo efficace al 100% ed ha una durata lunga ma non illimitata (raccomandano infatti richiami decennali). Tace sul fatto che il vaccino non induce alcun effetto gregge, unico eventuale argomento che renderebbe costituzionalmente coerente l’obbligo vaccinale (sempre che non provochi danni superiori ad una normale iniezione).
Tace clamorosamente sul punto-chiave, che è quello delle cause della esitazione vaccinale, dovuta non all'ignoranza dei genitori ma alla mancanza di sicurezza sul rapporto benefici/rischi del vaccino. Questo argomento non è una banalità frutto di fantasie o letture di "Google", se si pensa che in Italia la probabilità di shock anafilattico e di neurite brachiale (malattia dolorosa e invalidante) come reazioni avverse al vaccino è dello stesso ordine di grandezza di quella di prendere il tetano.
Per fortuna entrambe le probabilità sono molto basse! Per questo, l’obbligo di iniettare in un bambino una sostanza comunque un po’ rischiosa per prevenire un rischio ancora più piccolo è un assurdo orpello del passato e ogni caso va invece valutato individualmente nel consiglio prevaccinale privo di conflitti di interesse. Tace anche sul fatto che c’è una grande differenza di incidenza e di mortalità nei bambini rispetto alle persone anziane e diabetiche.
Il famoso virologo, preso dalla furia antivax, dimentica di essere già stato sbugiardato nel 2017 quando attaccò i poveri genitori della bambina ricoverata a Torino per presunto “tetano”, mentre ella aveva solo degli spasmi e difficoltà di deglutizione attribuibili ad altra causa, presto regrediti.
La visione ossessivamente vaccinocentrica di Burioni, oltre ad essere espressa in modo violento e volgare, è confutata dai dati epidemiologici ed è da considerarsi pericolosa perché semina notizie parziali e distorte nel pubblico, approfittando di un singolo caso di cui sappiamo ancora pochissimo.
Ps: Le foto di Bubu sono state inserite da Vivere in modo naturale.