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Dona OraRitengo che questo argomento sia, specialmente in questi tempi  finali, di importanza fondamentale. Cercherò di trattarlo nel modo più  semplice possibile, anche se purtroppo non esaustivo, affinché possa  raggiungere tutti e far luce sull’incredibile potere dell’essere umano.
 
Un’utile premessa
L’universo manifesto è basato su polarità opposte, sulla dualità. Se c’è il bene c’è anche il male, se c’è la luce c’è anche l’oscurità, se c’è la nascita c’è anche la morte, e via dicendo. Non esiste un elemento che non abbia il suo antagonista. Parimenti, l’universo porta sempre con se la soluzione per neutralizzare eventuali squilibri. Possiamo affermare che l’economia dell’universo sia pari a zero per effetto di queste polarità contrastanti.
Il contrasto presuppone una parte manifesta e una non manifesta reciprocamente contrapposte. Se il “male” è la parte manifesta (attaccamento alla forma e aumento dell’ego), il “bene” non manifesto (riduzione dell’ego, del desiderio e di ciò che è formale) affiorerà naturalmente con impeto proporzionale allo squilibrio. L’elemento positivo è indispensabile quanto quello negativo per garantire l’armonia, tutti e due appartengono alla stessa totalità. Lo yin e lo yang per dirla secondo la tradizione orientale. L’organismo possiede in se stesso tutti gli elementi adatti a compensare gli squilibri che in esso si verificano, dagli anticorpi, agli ormoni, alle sostanze psicotrope. Così anche la creazione della ghiandola pineale è una conseguenza di questo spirito.
 
L’universo manifesto è basato su polarità opposte, sulla dualità. Se c’è il bene c’è anche il male, se c’è la luce c’è anche l’oscurità, se c’è la nascita c’è anche la morte, e via dicendo. Non esiste un elemento che non abbia il suo antagonista. Parimenti, l’universo porta sempre con se la soluzione per neutralizzare eventuali squilibri. Possiamo affermare che l’economia dell’universo sia pari a zero per effetto di queste polarità contrastanti.
Il contrasto presuppone una parte manifesta e una non manifesta reciprocamente contrapposte. Se il “male” è la parte manifesta (attaccamento alla forma e aumento dell’ego), il “bene” non manifesto (riduzione dell’ego, del desiderio e di ciò che è formale) affiorerà naturalmente con impeto proporzionale allo squilibrio. L’elemento positivo è indispensabile quanto quello negativo per garantire l’armonia, tutti e due appartengono alla stessa totalità. Lo yin e lo yang per dirla secondo la tradizione orientale. L’organismo possiede in se stesso tutti gli elementi adatti a compensare gli squilibri che in esso si verificano, dagli anticorpi, agli ormoni, alle sostanze psicotrope. Così anche la creazione della ghiandola pineale è una conseguenza di questo spirito.
Nel misticismo il concetto di Dio è diverso da quello sostenuto dalle  religioni occidentali. Per il mistico Dio è uno stato di coscienza, per  il religioso è un’entità esterna con degli attributi. Nel primo caso  l’uomo che ne fa esperienza può identificarsi con Dio, nel secondo non  lo raggiungerà né conoscerà mai, in compenso, però, imparerà a sentirsi  una vittima, un indegno. Il misticismo, in tutte le sue espressioni,  afferma che Dio alloggia nel sé interiore di ogni uomo ed è possibile  realizzarlo riconoscendolo con il giusto atteggiamento mentale, ovvero  distaccandosi dai condizionamenti prodotti dall’ego ipertrofico. Ora, se  Dio è uno status, una consapevolezza, cosa che può offuscarsi, va da se  che uno “strumento” in grado di elevare lo stato di coscienza può  essere utile per ristabilire la situazione primordiale. Ci sono buone  ragioni per credere che questo strumento sia la ghiandola pineale. La  scoperta degli ormoni pineali e l’analisi approfondita del lobo  temporale del cervello documentano l’origine divina dell’uomo e la  possibilità di tornare ad essere ciò che è sempre stato (ma che ha  dimenticato di essere).
 
Non mi dilungherò in digressioni scientifiche o storico-religiose ma  mi occuperò soprattutto degli aspetti meno noti e dei miti sopravvissuti  al tempo “riscoperti” di recente dalla scienza ufficiale e non. Infine,  delle pratiche conosciute con cui può essere evitata la progressiva  atrofia della ghiandola fino alla ripresa della piena attività, se non  addirittura oltre.
Caratteri generali
 
 
Caratteri generali
Possiamo considerare la ghiandola pineale (o epifisi) il “congegno”  più sofisticato che si trova nel nostro corpo. Si tratta di una  ghiandola endocrina dalla forma simile ad una pigna ma poco più grande  di un chicco di mais e la sua attività è prevalentemente notturna poiché  influenzata dalla luce. Cartesio la definì la “sede dell’anima” nel  XVII secolo e da allora gli studi proseguirono nella convinzione che  fosse implicata negli equilibri della psiche. Situata al centro del  nostro cervello, è collegata allo stesso da sofisticate reti neuronali  ed è conosciuta soprattutto perché sovrintende e sostiene una  moltitudine di funzioni vitali, tra le quali la regolazione del ritmo circadiano sonno-veglia  e dell’orologio biologico (crescita, sviluppo, maturazione sessuale).  Infatti l’ormone che secerne primariamente è la melatonina, sostanza  nota perché associata appunto alla qualità del sonno e, in buona misura,  anche al processo di invecchiamento. Della melatonina e dei suoi  effetti parlerò specificamente più avanti.
 
 
In genere la produzione ormonale è massima, sia pur ridotta rispetto  al suo potenziale, nei primi anni di vita per poi scemare gradualmente  dopo i 12 anni fino a dimezzarsi verso i 45, limitandosi quasi  esclusivamente alle funzioni sopra menzionate. Dopo il settimo anno di  età vi si depositano spesso dei minerali (calcificazione) che la rendono  visibile ai raggi X. Riceve informazioni sul mondo esterno dagli occhi,  percependo luminosità e oscurità grazie agli impulsi trasmessi dalla  retina ed elaborati dall’ipotalamo. Viene chiamata anche il “terzo  occhio” poiché, secondo antiche credenze, una volta attivata diviene  l’interfaccia con la nostra coscienza conferendo la “vista interiore”,  cioè il dono di ripercorrere le precedenti esistenze e riepilogare il  rapporto karmico che conduce alla reincarnazione, oltre alla capacità di  identificarsi con il Principio vitale cosmico e di accedere ad una  moltitudine di poteri psichici.
 
Per il suo fascino è da sempre oggetto di studi ma, anche per la sua  complessità, le informazioni messe a disposizione dalla scienza  ufficiale, trattano ancora superficialmente questo organo straordinario i  cui poteri, nei millenni passati, venivano sapientemente utilizzati  dalle civiltà più avanzate. Benefici oggi perduti assieme alla  conoscenza di quei popoli. Tuttavia sono stati rinvenuti numerosi  manufatti che narrano dei poteri del terzo occhio in tutte le culture  antiche conosciute come, ad esempio, nella cultura egizia, nel buddismo e  anche nel cristianesimo, dove esistono citazioni di filosofi e nei  vangeli (apocrifi e non) sullo stato di illuminazione derivante dalla  sua apertura. Non tutte le religioni e le filosofie hanno saputo  cogliere il vero simbolismo legato alla ghiandola pineale e ispirarsi a  questa antica conoscenza, così come la medicina ortodossa non si è mai  preoccupata troppo di effettuare ricerche approfondite. Anticamente si  credeva che queste speciali facoltà fossero riservate esclusivamente ad  esseri superiori, illuminati, in contatto con Dio. Ma non è così.
Non solo melatonina
La melatonina è un trasduttore neurochimico e fu scoperta e isolata nel 1956 da Aaron Lerner. La sintesi della melatonina avviene nella ghiandola pineale, funzionalmente alla quantità di luce rilevata (anche in caso di cecità) attraverso gli occhi, partendo da una sostanza che introduciamo con l’alimentazione: il triptofano. Grazie a enzimi specifici, questo viene convertito prima in serotonina poi in melatonina. La produzione di melatonina viene influenzata da un neurotrasmettitore, la noradrenalina, normalmente presente nel corpo in condizioni di luce e stress. Il noto effetto sedativo non è l’unico da prendere in considerazione, infatti, la melatonina, regola la produzione di altri ormoni, l’attività cellulare e la termoregolazione, stimola la produzione di anticorpi, combatte gli eccessi di colesterolo dannoso ed è un potente antiossidante.
 
Non solo melatonina
La melatonina è un trasduttore neurochimico e fu scoperta e isolata nel 1956 da Aaron Lerner. La sintesi della melatonina avviene nella ghiandola pineale, funzionalmente alla quantità di luce rilevata (anche in caso di cecità) attraverso gli occhi, partendo da una sostanza che introduciamo con l’alimentazione: il triptofano. Grazie a enzimi specifici, questo viene convertito prima in serotonina poi in melatonina. La produzione di melatonina viene influenzata da un neurotrasmettitore, la noradrenalina, normalmente presente nel corpo in condizioni di luce e stress. Il noto effetto sedativo non è l’unico da prendere in considerazione, infatti, la melatonina, regola la produzione di altri ormoni, l’attività cellulare e la termoregolazione, stimola la produzione di anticorpi, combatte gli eccessi di colesterolo dannoso ed è un potente antiossidante.
Oggi si trova facilmente in commercio sotto forma di integratore (con  effetti collaterali praticamente assenti) indicato soprattutto per  contrastare l’invecchiamento oltre che a normalizzare gli effetti del jet lag.  Ma i prodigi della melatonina non si fermano qui. Oltre ad essere  impiegata nelle terapie di alcuni tumori, recenti studi scientifici  sembrano dimostrare che determinate concentrazioni di questo ormone  possono portare nel tempo ad uno stato di coscienza più elevato. Gli  studi non sono ancora conclusi e potrebbe emergere molto altro ancora in  futuro. Si può dire che, per il marketing e la medicina ufficiale, la  melatonina sia l’ormone della giovinezza e del buon sonno, mentre, per  il ricercatore spirituale, quello della consapevolezza.
 
Esistono altre sostanze prodotte della ghiandola pineale a cui si attribuiscono proprietà illuminanti. Il DMT (dimetiltriptamina) e la pinolina (o  pinealina), sono tra questi i più potenti. Il DMT è una sostanza  psicotropa esistente in natura che si può estrarre da diverse piante e  gli effetti psichedelici di chi lo sperimenta hanno breve durata ma  intensità elevata. Questo neurormone permette il distacco dall’ego,  l’espansione della coscienza e l’interazione con altre dimensioni. Studi  condotti negli anni ’50 sullo sciamanesimo rivelano che nel corpo di  presunti mistici sono state osservate concentrazioni pressoché costanti  di questo neurotrasmettitore mentre nelle persone comuni il suo rilascio  è occasionale ed esclusivamente notturno. Attualmente è un composto  classificato nella categoria 1 negli Stati Uniti. Questa è la  classificazione riservata alle sostanze prive di applicazioni mediche  note, alla quale è scampata anche la cocaina. Il DMT è stato inserito in  questa categoria senza che venisse presentata alcuna prova scientifica  pro o contro il suo utilizzo.
 
La pinolina è un ormone prodotto dalla trasformazione della  melatonina, concorre all’induzione della fase REM del sonno, al processo  che da luogo ai sogni lucidi e alle esperienze extracorporee. In  sostanza, libera l’accesso alla coscienza mentre sogniamo superando i  filtri della mente. La nostra necessità di “ricaricarci” in dimensioni  più elevate durante il sonno profondo è quindi gestita da specifici  ormoni pineali. È dunque possibile giungere a questo stato in modo  autonomo e cosciente per interagire non-localmente con la materia e la  percezione di altri individui (si ricorda l’esperimento di Aspect del 1982)?
 
L’utilizzo di droghe, reperite casualmente in natura, che favoriscono  un’iperattività pinealinica, ha da sempre interessato l’uomo e  influenzato tutte le religioni, non solo per la mera necessità di  evasione, ma soprattutto per l’alterazione di coscienza che procuravano,  una sorta di scorciatoia per congiungersi con il piano divino  onnisciente e trarne vigore e saggezza. Gli antichi testi vedici, a cui  si ispira il buddismo, sono stati scritti da saggi che utilizzavano il soma (parente della ayahuasca e ricco di DMT) per mantenere il contatto con la spiritualità e i propri poteri.
   Argomenti  che la maggioranza delle persone ignora o associa a storie di  “fantascienza” grazie soprattutto alla sofisticata propaganda mediatica a  cui sono costantemente sottoposte. Infatti, se da una parte numerosi  film e serie televisive contenenti brandelli di verità vengono  programmati con lo scopo di testare e pilotare culturalmente gli  spettatori proiettandoli in realtà futuribili, dall’altra, forniscono  gli elementi per poter screditare facilmente eventuali fughe di notizie e  proteggere le operazioni in corso. Ovviamente, in quanto strumenti  fondamentali per la manipolazione, la “macchina” di Hollywood e tutti i  media mainstream che diffondono informazioni sono sempre stati al  servizio dell’Elite. Elite dall’antica discendenza che, grazie alla  conoscenza della cultura esoterica e al genio di numerosi scienziati  (non sempre consenzienti), ha distrutto, cancellato, rimodellato,  corrotto, ucciso, perseguitato, inquinato, ingannato, sfruttato e  perpetrato ogni sorta di abominio. Questa politica di accentramento del  potere basata sulla distorsione della verità e sulla violenza (fisica e  psicologica), continua imperterrita ed è oggi alle sue battute finali.
Argomenti  che la maggioranza delle persone ignora o associa a storie di  “fantascienza” grazie soprattutto alla sofisticata propaganda mediatica a  cui sono costantemente sottoposte. Infatti, se da una parte numerosi  film e serie televisive contenenti brandelli di verità vengono  programmati con lo scopo di testare e pilotare culturalmente gli  spettatori proiettandoli in realtà futuribili, dall’altra, forniscono  gli elementi per poter screditare facilmente eventuali fughe di notizie e  proteggere le operazioni in corso. Ovviamente, in quanto strumenti  fondamentali per la manipolazione, la “macchina” di Hollywood e tutti i  media mainstream che diffondono informazioni sono sempre stati al  servizio dell’Elite. Elite dall’antica discendenza che, grazie alla  conoscenza della cultura esoterica e al genio di numerosi scienziati  (non sempre consenzienti), ha distrutto, cancellato, rimodellato,  corrotto, ucciso, perseguitato, inquinato, ingannato, sfruttato e  perpetrato ogni sorta di abominio. Questa politica di accentramento del  potere basata sulla distorsione della verità e sulla violenza (fisica e  psicologica), continua imperterrita ed è oggi alle sue battute finali.
Il progetto Looking Glass
 
 
Va compreso che la scienza, intesa come istituzione che ha il compito  di capire, dimostrare e applicare le scoperte, non ha sempre scopi  filantropici anche perché molto del vero sapere scientifico è nelle mani  di “persone” prive di scrupoli. Molti progetti sono stati condotti in  segreto da scienziati al soldo dei controllori del pianeta: corporations  industriali, lobbies e società segrete che costituiscono un Elite  tentacolare che opera con il solo fine di esercitare e incrementare il  proprio potere sul genere umano e sulla natura. In un simile scenario,  gestito a monte da una potente sinarchia che si è impadronita di tutti i  settori strategici, è difficile capire quale sia il reale livello scientifico raggiunto  e cosa, fino ad ora, ci sia stato concesso utilizzare. La CIA, in  quanto apparato paragovernativo (e paramilitare), è da sempre coinvolta  nel progetto finalizzato al “controllo mentale” e in quest’ambito ha  sviluppato già diverse tecnologie, ne è un esempio il famigerato MK Ultra impiegato  durante la guarra fredda. Lo studio della mente e delle potenzialità  extrasensoriali umane sono oggetto di numerose sperimentazioni fin dai  primi anni ’40, esperimenti da cui derivano anche le Psy-ops (operazioni  psicologiche) tanto care agli strateghi militari e ormai  abbondantemente applicate dai governi per influenzare l’opinione  pubblica.
 
Con l’intenzione di investigare il potenziale militare di fenomeni  psichici, Il Governo degli Stati Uniti, proseguì le sue ricerche e diede  il via nel 1970 al Progetto Stargate riferendosi, in particolare, alla  possibilità di osservare a distanza (remote viewing) le mosse del nemico  senza spostarsi dal proprio territorio. Tale progetto durò oltre 25  anni e finanziò ricerche alla Stanford e all’American Society for  Psychical Research per sviluppare potenziali tecniche di spionaggio a  “distanza”. Dopo il celeberrimo caso Roswell del 1947 e il presunto  ritrovamento di un misterioso congegno (detto Orion Cube), si assiste  invece alla nascita di un altro tipo di operazioni segrete, le Black-ops  (operazioni occulte), in cui rientrano l’appropriazione e lo studio di  tecnologia aliena per scopi militari e governativi.
 
Il progetto Looking Glass
Uno dei più sconcertanti esperimenti segreti dopo il Philadelphia Experiment (avvenuto  nel 1943) è sicuramente il progetto Looking Glass, un programma  appartenente alle Black-ops, che ha permesso di creare un’immenso  stargate (apertura nel tessuto spazio-temporale) retroingegnerizzando il  funzionamento della ghiandola pineale. Effettivamente la scienza ha  scoperto che la retina presenta gli stessi fotorecettori presenti anche  nella pineale. Quest’ultima è di fatto una ghiandola sensibile ai campi  elettromagnetici ed ha ancora adesso, per certi versi, un retaggio  chimico e funzionale similare agli occhi. La ghiandola, in buone  condizioni di salute, conterrebbe al suo interno uno speciale fluido e,  una volta avvenuto il rilascio di DMT e Pinolina, sarebbe in grado di  isolarsi da qualsiasi stimolo elettromagnetico esterno proiettando la  consapevolezza dell’individuo nei reami superiori della coscienza. Il  liquido schermato all’interno della ghiandola agirebbe come una sorta di  monitor permettendo di “osservare” il piano dimensionale su cui ci si  focalizza.
 
Certe percezioni extrasensoriali (ESP) come precognizione,  chiaroveggenza e telepatia, sono sempre state prerogative di individui  che hanno imparato ad utilizzare le potenzialità della pineale. Visioni  nitide di altre dimensioni e spostamenti extracorporei lungo la linea  temporale possono quindi essere indotti dal nostro personale “stargate”  naturale. Ma, se tutto questo fosse artificialmente replicabile, un  simile potere necessiterebbe di un adeguato senso di responsabilità:  viaggiare nel tempo così come prevedere e modificare il futuro, sono  doni che nelle mani sbagliate potrebbero diventare pericolosi. Per  quanto rischiose possano essere, i “corpi speciali” che si occupano di  queste sperimentazioni non sono nuovi a questo genere di sfide e pare  che, allettati dalle potenzialità operative del progetto, vi abbiano  speso particolari risorse.
 
David Wilcock, ricercatore sensitivo, autore di The Divine Cosmos ed  esperto di geometria sacra, ha recentemente parlato del fenomeno e di  come sia già stata utilizzata la tecnologia Looking Glass in una non  precisata base sotteranea. Per il genere di informazioni che rilascia al  pubblico molti considerano Wilcock un visionario ma le sue affascinanti  indagini, che spesso coinvolgono personalità di elevato calibro  scientifico, offrono ugualmente numerosi spunti di riflessione. Propongo  uno stralcio di una sua recente conferenza dove si esprime  sull’importanza della ghiandola pineale e sul controverso progetto:
     
Il risveglio
 
Migliaia di anni fa, probabilmente all’epoca dell’evoluta civiltà di  Atlantide, i poteri supremi dell’uomo subirono un forte  ridimensionamento. Responsabili di questo declassamento intellettivo  potrebbero essere stati più fattori, molti dei quali ancora poco chiari.  Alcune delle ipotesi avanzate sono decisamente ardite e spaziano dagli  interventi di ingegneria genetica da parte di razze aliene ostili,  all’ibridazione dei superstiti atlantidei con specie contigue ma  geneticamente meno evolute. Grazie al contributo di scienze  d’avanguardia come l’epigenetica,  che dimostra ampiamente come sia l’interpretazione dell’ambiente a  stimolare le caratteristiche del DNA invece che un ferreo e competitivo  determinismo genetico, oggi sappiamo che è possibile modificare persino  ciò che biologicamente si credeva immutabile o congenito. Questo vale  anche per l’invecchiamento e le gravi patologie. Un’altra teoria afferma  infatti che potrebbe essere stato un remoto cataclisma a cambiare in  modo significativo le condizioni ambientali del pianeta e di riflesso la  funzionalità della ghiandola pineale nelle generazioni successive.
 
Oggi sappiamo che la ghiandola pineale viene fortemente influenzata  dalla quantità di luce e dai campi elettromagnetici e possiamo  facilmente dedurre come la vita moderna (telefonini, elettrodomestici,  luce artificiale, ecc.) abbia determinato grandi cambiamenti  nell’organismo. La fisiologia della pineale potrebbe essersi modificata  ulteriormente in rapporto a questi mutamenti ambientali e questa  alterazione potrebbe aver contribuito ad un più rapido deperimento  fisico, così come all’insorgenza di nuove patologie.
 
Dal punto di vista alimentare, una dieta povera di ferro, calcio,  fosforo e triptofano inibiscono il buon funzionamento della pineale così  come l’assunzione di farmaci betabloccanti, benzodiazepine,  calcio-antagonisti, clonidina, alchool, caffeina, soprattutto nelle ore  che precedono il sonno. Uno stile di vita sano, basato sull’attività  fisica mattutina, una buona alimentazione, l’assenza di inquinamento e  molto sonno, incide positivamente sulle secrezioni di serotonina e  melatonina ma ciò non basta a produrre l’illuminazione.
 
Come abbiamo visto, la chimica del cervello, solo in determinate  condizioni, ha la capacità innata di facilitare l’incontro con la  divinità e questa ricerca è l’obiettivo che l’umanità continuerà a  seguire fino alla fine dei tempi. Questa comunione e la conseguente  illuminazione avviene in modo naturale e graduale con un’intensa e  continua pratica meditativa, cioè quando l’attenzione per le percezioni  sensoriali viene meno per consentire la focalizzazione interiore, o  rapido e non sempre consapevole per effetto di stimoli esterni (droghe,  shock emotivi, campi energetici). L’esperienza dei mistici induce a  ritenere che qualunque strada porti alla verità suprema è la benvenuta,  sia essa chimica come il soma o naturale come la meditazione, e in  effetti entrambe agiscono attraverso gli stessi mediatori chimici  cerebrali. Comunque sia, la realizzazione spirituale, non è qualcosa che  compare senza seguire un preciso processo fisiologico.
 
Se le sostanze catalizzatrici dello stato di illuminazione non sono  reperibili in natura o non si ha la consapevolezza per farne un uso  appropriato, meditare è senza dubbio il modo migliore per favorire  l’apertura del terzo occhio. Questo non significa che con un po’ di  meditazione tutti possano raggiungere il nirvana. Potrebbero volerci  anni di lavoro su se stessi e una buona dose di autodisciplina per  ottenere risultati apprezzabili. Con l’intento di attivarne velocemente i  poteri, alcuni popoli antichi seguivano speciali rituali che  includevano l’incisione del cranio dell’iniziato e il buio forzato.
 
Ghiandola pineale e 2012
  Non  dimentichiamo che, a prescindere dagli accorgimenti materiali che  decidiamo di prendere, l’illuminazione è principalmente un fatto  spirituale e quindi legato all’espressione di energie sottili. Inoltre,  se un organismo biologico nasce in un determinato universo è  obbligatoriamente soggetto alle sue influenze astrali. Tali  modificazioni si ripercuotono sull’individuo attraverso la ghiandola  pineale che fa da tramite tra l’esterno e l’interno, tra il mondo fisico  e quello sottile. Possiamo dire, come suggerisce la teoria dell’ universo olografico di Bohm,  che la materia che ci costituisce è la stessa di cui è fatto il nostro  universo e che, nell’infinitamente piccolo come nell’infinitamente  grande, tutto è interconnesso. Per Bohm il motivo per cui le particelle  subatomiche restano in contatto indipendentemente dalla distanza che le  separa risiede nel fatto che la loro separazione è un’illusione. Egli  era convinto che, ad un livello di realtà più profondo, tali particelle  non sono entità individuali, ma estensioni di uno stesso “organismo”  fondamentale. Pertanto se l’universo tende all’evoluzione noi evolviamo  con esso.
Non  dimentichiamo che, a prescindere dagli accorgimenti materiali che  decidiamo di prendere, l’illuminazione è principalmente un fatto  spirituale e quindi legato all’espressione di energie sottili. Inoltre,  se un organismo biologico nasce in un determinato universo è  obbligatoriamente soggetto alle sue influenze astrali. Tali  modificazioni si ripercuotono sull’individuo attraverso la ghiandola  pineale che fa da tramite tra l’esterno e l’interno, tra il mondo fisico  e quello sottile. Possiamo dire, come suggerisce la teoria dell’ universo olografico di Bohm,  che la materia che ci costituisce è la stessa di cui è fatto il nostro  universo e che, nell’infinitamente piccolo come nell’infinitamente  grande, tutto è interconnesso. Per Bohm il motivo per cui le particelle  subatomiche restano in contatto indipendentemente dalla distanza che le  separa risiede nel fatto che la loro separazione è un’illusione. Egli  era convinto che, ad un livello di realtà più profondo, tali particelle  non sono entità individuali, ma estensioni di uno stesso “organismo”  fondamentale. Pertanto se l’universo tende all’evoluzione noi evolviamo  con esso.
 
Per chi ricerca già da tempo lo stato di illuminazione, quest’ultimo  caso, è oggi più che mai da tenere in considerazione poiché ci stiamo  approssimando alla data profetica del 2012, data che simboleggia il  termine di un’era in cui il materialismo ha dominato l’uomo. Molti  ricercatori sostengono che nel 2012, il cambiamento vibrazionale dovuto  all’energia che investirà questa parte del cosmo, sarà qualcosa a cui  non potremo sottrarci e che produrrà il tanto agognato risveglio della  coscienza collettiva. L’energia rinnovatrice proveniente dal centro  della galassia porterà con se le condizioni ottimali per l’apertura del  nostro terzo occhio e ne potranno approfittare solo quelle persone che  con impegno e fiducia avranno creato in loro stessi il terreno fertile  per accogliere e sostenere lo stato di illuminazione. Chi è già  sufficientemente preparato all’evento o è sulla buona strada per  diventarlo, a prescindere dalla posizione sociale raggiunta, non teme  alcuna catastrofe ed è ormai conscio dell’importanza del proprio  contributo alla manifestazione di questo grande cambiamento.
 
Cogliere questa occasione per elevarsi vibrazionalmente significherà  vivere in uno stato di lucida presenza, trasmutare il dolore passato in  saggezza per costruire un mondo nuovo con la consapevolezza del proprio  sé divino, finalmente padroni e responsabili di quei poteri che  ritorneranno così a far parte di noi per il bene di tutti, poiché tutti  siamo inevitabilmente UNO.
 

