Ecco quindi perché è fondamentale idratarsi costantemente, anche in inverno, bevendo quei 2 litri di acqua al giorno che vengono considerati come la quantità idonea a mantenere l’equilibrio idrico del nostro organismo. Si è fatto cenno ai processi metabolici e fisiologici dell’organismo umano: l’acqua che per definizione svolge innanzitutto un’attività di diluizione, svolge quindi funzione di discioglimento e trasporto dei nutrienti nelle cellule promuovendone e sostenendo i processi digestivi. Il nostro organismo attraverso l’acqua ha inoltre la possibilità di convogliare tutte le scorie ossidate (ossidazione cellulare) verso gli organi che hanno il compito di eliminarle, detti organi emuntori, ovvero reni, fegato, polmoni, vasi linfatici e pelle. Questo meccanismo ha come obiettivo quello di mantenere anche un valore fondamentale quale quello del ph, che per definizione deve assestarsi a 7.Si consideri che il ph del sangue non deve mai variare il proprio range 7.35-7.45, pena il rischio della vita dell’individuo. Ne consegue che andrebbero pertanto evitate fluttuazioni del ph sotto il 7 con il rischio di acidosi tissutale piuttosto che innalzamenti sopra il 7,5 con la possibilità di alcalosi. Acidosi ed alcalosi tissutale, entrambe condizioni che potrebbero esporre l’individuo a problematiche di origine organico-funzionale. L’acidosi tissutale può condurre ad uno stato di infiammazione cronica dei tessuti con conseguente possibile sviluppo di malattie a carico innanzitutto degli organi emuntori sopra descritti con conseguenti problematiche estese a livello generale fino a condizioni severe con compromissione degli stessi organi e delle relative funzioni. L’alcalosi può portare a problematiche metaboliche, respiratorie, muscolari e di contrattilità, variazioni significative di potassio e cloro con conseguente alterazione di svariate funzioni con esiti potenzialmente letali. Pertanto, oltre alla giusta quantità di acqua da introdurre quotidianamente, bisogna tenere in seria considerazione la sua qualità e le sue caratteristiche. Viviamo in un mondo sempre più inquinato da un’innumerevole quantità di sostanze che contaminano aria ed acqua: sostanze radioattive, fluoruri, cloruri, nitriti, nitrati, ammoni, idrocarburi, pesticidi ed antiparassitari, metalli pesanti quali mercurio, arsenico, piombo, cadmio, cromo e nichel giusto per citarne alcuni. Da non sottovalutare inoltre la presenza sempre più significativa di batteri e virus, senza dimenticare un incremento costante degli antibiotici. Va da se che quanto appena citato viene veicolato nel nostro organismo attraverso ogni singolo bicchiere di acqua che noi assumiamo quanto più la stessa acqua ne è carica.
Ma quali sono quindi le caratteristiche di una buona acqua ?
Alcuni riferimenti:
·Residuo fisso a 180° valore consigliato inferiore a 30 mg per litro
·Conducibilità valore consigliato 40-80 us/cm
·Ph valore consigliato 6,8 – 7,5
Molte acque vengono pubblicizzate come ricche di minerali utili alla salute, ma bisogna assolutamente considerare come le evidenze scientifiche dimostrino che tali minerali siano inorganici e quindi non possono essere assorbiti correttamente dal nostro organismo.
Noi assumiamo minerali utili al nostro organismo dalla frutta, dalla verdura, dalla carne e dai derivati animali: infatti, solo attraverso la metabolizzazione degli stessi da parte dei vegetali e degli animali i minerali si modificano da inorganici in organici divenendo pertanto biodisponibili e quindi utili alle funzioni del nostro organismo. Pertanto, acque troppo ricche di minerali non solo non sono funzionali al nostro organismo, ma addirittura potrebbero risultare nocive sovraccaricando ad esempio la funzionalità renale o causando l’insorgenza ad esempio di calcoli. Il concetto fondamentale è che l’acqua minerale imbottigliata e venduta nei supermercati non è di per se un’acqua di qualità.
L’analisi
·Microbiotica per determinare la presenza di batteri, virus, funghi.
·Organica per determinare la presenza di erbicidi, insetticidi.
·Chimico-fisica per determinare le sostanze inorganiche e i metalli pesanti.
·Radioattiva per determinare l’eventule presenza di radioattivita’
·Bioelettronica per determinare la quantificazione energetica
Ad oggi, lo strumento che si è dimostrato più efficiente ed efficace nella purificazione dell’acqua è il sistema ad osmosi inversa, tempo fa criticato perché produceva, si diceva, acqua morta priva di minerali.
Alla luce delle acquisizioni sopra riportate sull’inorganicità dei minerali contenuti nell’acqua, questa considerazione ha perso di ogni fondamento.
L’osmosi inversa è una tecnica di filtraggio che consente di purificare l’acqua e di renderla più sana per l’uso alimentare. E’ ad oggi il sistema di filtraggio dell’acqua più conosciuto e sicuro, tant’è vero che è il più diffuso nel mondo. Il processo di filtraggio non utilizza sostanze chimiche bensì un meccanismo fisico, ovvero una membrana che separa l’acqua dalle sostanze negative in essa contenute. Il risultato è un’acqua oligominerale priva di calcio, fosfati, metalli pesanti, pesticidi e altre sostanze rilasciate dalle tubature o disciolte negli acquedotti. Anche virus, batteri e sostanze organiche vengono trattenute lasciando passare soltanto l’acqua pura priva pertanto di ogni contaminante. Non da ultima la considerazione che l’uso degli impianti ad osmosi inversa permette di ridurre i costi e l’inquinamento dovuto al trasporto ed allo smaltimento delle bottiglie di plastica.
Per concludere, è fondamentale idratarsi quotidianamente con 2 litri di acqua in modo da permettere il corretto funzionamento dell’organismo: l’attenzione alla qualità dell’acqua che si decide di bere può ottimizzare il corretto funzionamento fino ad arrivare a prevenire e ritardare l’insorgenza delle malattie favorendo una maggiore longevità ed un migliore stato di benessere generale. Fonte: http://www.naturopatasavini.it/2017/01/16/attenzione-allacqua-che-si-beve/