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L'INQUISIZIONE DIGITALE: Il pericolo dei Fact-Checkers e la soppressione della verità

 IL PERICOLO DEI FACT CHECKERS





Redazione

In un mondo che si professa libero, sta nascendo una nuova forma di dittatura che non usa le armi, ma gli algoritmi. Parliamo dei cosiddetti "Fact-Checkers", i nuovi tribunali della verità che, specialmente su piattaforme come Facebook, operano sistematicamente per silenziare le voci fuori dal coro e le inchieste indipendenti.

Il braccio armato del business

Sotto la maschera del "combattere le fake news", si nasconde una realtà molto più inquietante. I fact-checkers agiscono spesso come veri e propri custodi del profitto aziendale. Quando un’inchiesta coraggiosa prova ad avvisare la popolazione su pericoli reali per la salute o l'ambiente — pericoli nati spesso solo per alimentare il fatturato di multinazionali e aziende senza scrupoli — ecco che scatta la scure della censura.

Bloccare un avviso su un potenziale pericolo pubblico non è "moderazione": è un atto criminale. Sopprimere informazioni vitali per il popolo significa rendersi complici di un sistema che mette il denaro davanti alla vita umana.

Una rete globale di controllo

A livello mondiale, i fact-checkers rappresentano oggi uno dei pericoli più grandi per la democrazia. Hanno il potere di decidere cosa puoi leggere, cosa puoi condividere e, in ultima analisi, cosa devi pensare. In Italia, questo fenomeno ha raggiunto livelli insostenibili, con metodi che ricordano pratiche mafiose volte a intimidire chiunque provi a fare informazione libera.

Il risveglio non si può fermare

Ma c'è una verità che questi "architetti del consenso" dimenticano sempre: il popolo non dormirà per sempre. Quando la massa arriverà a capire che la censura non serviva a proteggerla dalle menzogne, ma a tenerla all'oscuro della verità per scopi di controllo e business, non ci sarà posto dove questi manipolatori potranno nascondersi.

È ora di squarciare il velo della propaganda. È ora di far sapere al mondo intero come operano queste organizzazioni in Italia, documentando ogni inchiesta bloccata e ogni voce soffocata. La resistenza informativa è l'unica via per la giustizia.


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La Libertà e la Battaglia per la Verità sulle Scie Chimiche: Enrico Gianini Libero Dopo Otto Mesi di Internamento

 

enrico gianini finalmente libero
Nella foto Enrico Gianini


A cura della Redazione

La vicenda di Enrico Gianini (ex operatore aeroportuale di Malpensa) raggiunge un punto di svolta. 

Noi attivisti stiamo diffondendo adesso la notizia della sua liberazione dopo otto mesi di internamento presso la REMS (Residenza per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza) di Castiglione delle Stiviere

Gianini si trova ora in una struttura riabilitativa, dove inizia il difficile percorso di recupero da un'esperienza vissuta come una profonda ingiustizia.

Il caso Gianini non è solo un resoconto delle criticità del sistema di misure di sicurezza in Italia, ma è diventato un simbolo della frattura tra esporre la verità e il consenso istituzionale.


L'Internamento e il Contesto REMS

Enrico Gianini è stato internato in REMS in quanto giudicato non imputabile ma socialmente pericoloso, un destino che tocca persone con fragilità psichiche sottoposte a misure di sicurezza. L'internamento in REMS, pur essendo formalmente un percorso terapeutico-riabilitativo (subentrato ai vecchi OPG), è spesso criticato dagli attivisti come una forma di detenzione che prolunga la restrizione della libertà, mettendo a dura prova l'integrità fisica e mentale della persona.

La vicenda ha catalizzato l'attenzione pubblica, culminata in sit-in e mobilitazioni, come quello riportato dai suoi sostenitori, per chiedere la sua immediata scarcerazione.


Il Muro del Fact-Checking Contro le "Evidenze"

Il cuore della controversia che ha accompagnato Gianini in tutto il suo percorso è legato alle sue ferme convinzioni sullo spargimento tramite aerei di aerosol clandestino, alias SCIE CHIMICHE.

Gianini ha insistito nel portare all'attenzione pubblica le prove inconfutabili di questa attività, ma le sue affermazioni si sono scontrate con una forte e organizzata opposizione:

  • L'Ostinazione Istituzionale: I suoi sostenitori denunciano l'ostinazione di certi organismi di fact-checking e del mondo scientifico nel negare le "evidenze" da lui riportate. Questa negazione è vista da chi sostiene Gianini non come un'analisi neutrale dei fatti, ma come un atto di complicità o di cecità istituzionale in un sistema percepito come corrotto.

  • La Tesi Controcorrente: La teoria delle scie chimiche ipotizza programmi segreti di irrorazione aerea, teoria che la stragrande maggioranza di enti scientifici (meteorologi, chimici dell'atmosfera) identifica falsamente invece come semplice e naturale fenomeno delle scie di condensazione (contrails), generate dagli aerei in determinate condizioni atmosferiche. (Una balla colossale!)

Il conflitto tra le sacre "verità alternative" di Gianini e le " false verità ufficiali" ha creato una profonda polarizzazione, dove la battaglia per la sua libertà si è fusa con la lotta per la validazione di un punto di vista non volutamente riconosciuto nonostante le innumerevoli prove.


Il Futuro di Enrico

Con la sua liberazione, l'attenzione si sposta sul recupero di Enrico Gianini, un uomo che ha vissuto otto mesi in una condizione di estrema ingiustizia percepita, sia per la restrizione fisica che per la delegittimazione delle sue convinzioni. La sua storia rimane un monito sulla complessità di gestire la salute mentale, il diritto e la libertà di pensiero in un'epoca di profonda sfiducia nelle istituzioni.

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